RELAZIONE sulle nuove frontiere nella
produzione libraria: editoria elettronica e stampa su richiesta 2000/2037(INI)
- Commissione per la cultura, la gioventù, l’istruzione, i mezzi d’informazione
e lo sport Relatrice: Barbara O’Toole FINALE A-0005/2001
Nella
seduta del 14 aprile 2000 la Presidente del Parlamento ha comunicato che la
commissione per la cultura, la gioventù, l’istruzione, i mezzi d’informazione e
lo sport era stata autorizzata a elaborare una relazione di iniziativa, a norma
dell’articolo 163 del regolamento, sulle nuove frontiere della produzione
libraria: editoria elettronica e stampa su richiesta e la commissione per
l’industria, il commercio estero, la ricerca e l’energia era stata consultata
per parere (2000/2037(INI)).
Nella
riunione del 29 febbraio 2000 la commissione per la cultura, la gioventù,
l’istruzione, i mezzi d’informazione e lo sport ha nominato relatrice Barbara
O’Toole.
Nelle
riunioni del 22 novembre 2000 e 8-9 gennaio 2001 la commissione ha esaminato il
progetto di relazione.
In
quest’ultima riunione/Nell’ultima riunione indicata ha approvato la proposta di
risoluzione all’unanimità con un'astensione.
Erano
presenti al momento della votazione Vasco Graça Moura (presidente f.f.), Ulpu
Iivari, (vicepresidente), Barbara O'Toole (relatrice), Ole Andreasen, Pedro
Aparicio Sánchez, Raina A. Mercedes Echerer, Robert J.E. Evans (in sostituzione
di Lissy Gröner), Geneviève Fraisse, Cristina Gutiérrez Cortines (in
sostituzione di Mario Walter Mauro), Ruth Hieronymi, Karin Junker (in sostituzione
di Martine Roure), Lucio Manisco, Maria Martens, Pietro-Paolo Mennea, Jens Dyhr
Okking, Doris Pack, Roy James Perry, Christa Prets, Dana Rosemary Scallon (in
sostituzione di Teresa Zabell), Peter Sichrovsky, Kathleen Van Brempt, Luckas
Vander Taelen, Gianni Vattimo (in sostituzione di Valter Veltroni), Christine
de Veyrac e Eurig Wyn.
La
commissione per l’industria, il commercio estero, la ricerca e l’energia ha
deciso il 25 maggio 2000 di non esprimere parere.
La
relazione è stata depositata il 10 gennaio 2001.
Il termine
per la presentazione di emendamenti sarà indicato nel progetto di ordine del
giorno della tornata nel corso della quale la relazione sarà esaminata.
PROPOSTA DI RISOLUZIONE
Risoluzione
del Parlamento europeo sulle nuove frontiere nella produzione libraria:
editoria elettronica e stampa su richiesta (2000/2037(INI))
Il
Parlamento europeo,
visto
l’articolo 151 del Trattato CE,
vista la
sua risoluzione del 7 aprile 1995 sull’istituzione di un programma di sostegno
nel settore del libro e della lettura (Programma Arianna),
vista la
sua risoluzione del 21 giugno 1996 sull’adozione di un programma pluriennale
per la promozione della diversità linguitica della Comunità nella società
dell’informazione,
vista la
sua risoluzione del 30 gennaio 1997 sulla prima relazione della Commissione
Europea sulla presa in considerazione degli aspetti culturali nell’azione della
Comunità europea,
vista la
sua risoluzione del 13 marzo 1997 sulla società, cultura e istruzione,
vista la
sua risoluzione del 24 ottobre 1997 sull’impatto delle nuove tecnologie sulla
stampa in Europa,
vista la
sua risoluzione del 14 maggio 1998 sulla comunicazione della Commissione dal
titolo "Un’iniziativa europea in materia di commercio elettronico",
vista la
sua risoluzione del 23 ottobre 1998 sul ruolo delle biblioteche nella società
moderna,
vista la
risoluzione del 9 ottobre 1998 sull’istituzione di un programma di sostegno,
comprendente la traduzione, al settore del libro e della lettura (Programma
Arianna),
vista la
sua risoluzione del 5 novembre 1998 su uno strumento unico di finanziamento e
di programmazione per la cooperazione culturale (Programma Cultura 2000),
vista la
sua risoluzione del 20 novembre 1998 sull’accordo transfrontaliero di
fissazione del prezzo dei libri,
vista la
sua risoluzione del 10 febbraio 1999 sull’armonizzazione di taluni aspetti del
diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione,
vista la
sua risoluzione del 16 dicembre 1999 sul sistema di prezzi fissi per i libri,
vista la
sua risoluzione del 16 marzo 2000 sulla comunicazione della Commissione
"e-Europe – una società dell’informazione per tutti", e sul piano
d’azione e-Europe della Commissione del 20 giugno 2000,
vista la
sua risoluzione del 4 maggio 2000 su taluni aspetti giuridici dei servizi della
società dell’informazione e, in particolare, del commercio elettronico nel
mercato interno,
vista la
proposta della Commissione di modifica della 6ª direttiva IVA per tener conto
dei servizi prestati tramite mezzi elettronici,
vista
l'attività del Consiglio d'Europa nel settore della editoria elettronica,
compresi i documenti prodotti in preparazione del Colloquio dei Ministri
responsabili degli affari culturali , tenutosi a Francoforte 16 .- 17 ottobre
2000 e organizzato dal Consiglio d’Europa in collaborazione con il Commissario
tedesco per la cultura ed i media,
visto
l’articolo 163 del suo regolamento,
vista la
relazione della commissione per la cultura, la gioventù, l’istruzione, i mezzi
d’informazione e lo sport (A5 0005/2001),
A.
ritenendo che la diversità linguistica e culturale sia una caratteristica
essenziale e preziosa dell’Unione europea,
B.
ritenendo che la parola scritta e la produzione libraria siano importanti
veicoli per l’espressione di tale diversità, come anche per l'approfondimento
della conoscenza e della cittadinanza,
C.
considerando che, alla luce di questi fatti, gli Stati membri hanno cercato
congiuntamente di proteggere la parola stampata da disinvolte operazioni di
mercato, attraverso la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, regimi
fiscali preferenziali, regolamentazione della domanda, sovvenzioni per la
traduzione, riduzione delle spese postali per stampati e così via,
D.
considerando che la Comunità ha riconosciuto che, nell’interesse della
diversità culturale e linguistica, tale trattamento non è contraria
al diritto comunitario in materia di concorrenza,
E.
considerando che l’avvento di Internet e dell’editoria elettronica rende
possibile, rispetto al passato, un accesso più ampio e potenzialmente meno
dispendioso ad una maggiore quantità di pubblicazioni; che l'editoria
elettronica e la stampa su richiesta costituiscono quindi un'opportunità piuttosto
che una minaccia; che se si vuole sfruttare pienamente tale opportunità, è
necessario avviare azioni per migliorare l'accesso ad Internet delle famiglie
europee;
F.
considerando che soprattutto le ristampe di libri esauriti offrono agli autori
e quindi anche al pubblico una notevole opportunità grazie all’uso delle nuove
tecnologie,
G. considerando
che, sebbene il libro stampato continui ad essere un vettore di cultura
indispensabile le varie forme di pubblicazione elettronica possono svolgere un
ruolo importante nel mantenimento della diversità culturale e linguistica,
nella promozione della lettura nonché nel consolidamento della conoscenza e
della cittadinanza,
H.
sottolineando che Internet e l'editoria elettronica devono funzionare in modo
tale da promuovere l'informazione e la lettura presso gruppi di popolazione
sensibili (aree rurali, giovani, gruppi svantaggiati), onde superare le
disparità ed evitare che venga a crearsi una nuova fascia di cittadini, analfabeti
sotto il profilo tecnologico che andrebbero ad aggiungersi all'elevato numero
di persone che sono analfabete nel senso più tradizionale del termine,
I
considerando che, in caso di inevitabili deroghe ai diritti morali dell'autore
e ai diritti d'autore nella società dell'informazione, gli autori e gli editori
dovrebbero avere diritto ad un'equa remunerazione,
J.
considerando che le diverse forme di editoria elettronica potrebbero svolgere
un ruolo di rilievo ai fini di assicurare un ampio accesso al patrimonio
culturale classico europeo e alle opere di riferimento,
K.
considerando che designare il 2003 "Anno europeo dei libri, della lettura
e della scrittura" contribuirebbe a mettere in evidenza il ruolo del libro
e dell'editoria elettronica quali fattori di approfondimento della conoscenza e
di sviluppo personale, e consentirebbe la messa in atto di azioni volte a
combattere l'analfabetismo,
L.
considerando che gli Stati membri hanno realizzato, nell’interesse
dell'inclusione sociale, della libertà di accesso, del pluralismo e della
diversità culturale, politiche culturali a sostegno della parola stampata, e
che è il caso di estenderle all’editoria elettronica,
M.
considerando che saper leggere è importante ai fini di un uso efficace dei
nuovi mezzi di comunicazione e che il Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24
marzo 2000 ha sottolineato la necessità di intensificare la lotta contro
l'analfabetismo,
N.
considerando che le pubblicazioni elettroniche non dovrebbero essere
considerate ai fini fiscali alla stregua di servizi, bensì soggette alla stessa
aliquota applicata dai diversi Stati membri alle pubblicazioni non
elettroniche,
O.
considerando che la vendita transfrontaliera di libri via Internet,
specialmente nelle zone linguistiche transfrontaliere, inciderà sul meccanismo
nazionale di mantenimento dei prezzi al dettaglio dei libri,
P.
considerando che la risoluzione del Consiglio dei ministri della Cultura e
dell'Audiovisivo dell'Unione europea del 23 novembre 2000 relativa
all'applicazione dei sistemi nazionali di fissazione del prezzo dei libri
invita la Commissione a prestare particolare attenzione, quando esamina le normative
e gli accordi nazionali relativi al prezzo fisso dei libri, al rischio che
possano svilupparsi forme di evasione e alle conseguenze dello sviluppo del
commercio elettronico,
Q.
considerando che la Comunità si sta attualmente adoperando per fissare un quadro
giuridico in materia di diritti d’autore e di diritti connessi nell’era
dell’informazione nonché in materia di commercio elettronico; considerando
inoltre che è importante che le azioni e le misure legislative avviate nel
quadro della "nuova economia" nata dalla società dell'informazione
siano sviluppate nell'ambito di una politica coerente e coordinata,
R.
considerando che si stanno sviluppando tecnologie quali filigranatura e
tecniche di criptaggio per proteggere l’autenticità delle pubblicazioni elettroniche,
facilitando così la tutela del diritto d’autore,
S.
ritenendo che la tutela dei titolari europei del diritto d’autore sia un
presupposto essenziale per l’aumento del contenuto europeo su web e
che pertanto sia necessario sfruttare tutti gli strumenti possibili per tenere
il passo con gli USA,
T.
ritenendo che dovrebbero essere promosse le licenze che lasciano ai titolari
del diritto d’autore la scelta di come le loro opere debbano essere utilizzate
e offrano la possibilità di accordi ‘à la carte’ tra i fruitori delle loro
opere e i titolari stessi del diritto,
U.
ritenendo che le imprese di editoria elettronica debbano poter approfittare dei
nuovi modelli di licenze che favoriscono da un lato il loro successo
commerciale e dall’altro permettono il più ampio accesso possibile
all’informazione da parte dei cittadini,
V.
ritenendo che i titolari dei diritti di una pubblicazione, nel caso di stampa
su richiesta, dovrebbero essere l’editore, l'autore o una persona
autorizzata dall'editore,
W.
considerando che la promozione della stampa su richiesta è importante
soprattutto per i libri che hanno un mercato limitato, quali i libri
accademici, e per la riproduzione di materiale pubblicato,
X.
considerando che per far fronte alla sfida del deposito di pubblicazioni
elettroniche nelle biblioteche nazionali e del maggior volume di pubblicazioni
connesse alle nuove tecnologie, gli editori europei e le biblioteche nazionali
hanno recentemente concordato linee direttrici che incoraggiano il deposito
volontario di pubblicazioni elettroniche, limitando l'accesso, in assenza di
disposizioni specifiche in materia di licenze, ad un lettore alla volta nei
locali della biblioteca nazionale interessata,
1.
sottolinea l’importanza di incoraggiare la creazione letteraria e linguistica,
di mantenere e migliorare la diversità culturale e linguistica in
Europa, di salvaguardare l’accesso universale alla parola scritta e di
consolidare la conoscenza e la cittadinanza;
2. esorta
la Commissione a sostenere un gran numero di piccole imprese di pubblicazione
elettronica al fine di mantenere la diversità culturale e linguistica in modo
da creare un polo alternativo ai grandi gruppi mediatici;
3. ritiene
che le politiche culturali dell'Unione europea e degli Stati membri a
favore della parola stampata abbiano finora svolto un ruolo importante, non
solo nel mantenimento di tale diversità e nella salvaguardia
dell'accesso, ma anche in materia di creazione culturale e di
innovazione;
4. auspica
che tali politiche culturali tengano conto della specificità
dell'editoria elettronica nella messa in atto dei necessari adeguamenti e del
coordinamento con le azioni e le misure stabilite nel quadro delle politiche
esistenti e future;
5. chiede
alla Commissione di coordinare e promuovere politiche culturali intese a
combattere l'analfabetismo e l'analfabetismo funzionale, in vista della
creazione di un mondo di lettori impegnati che conoscano bene i mezzi di
pubblicazione sia elettronica che su carta;
6. ritiene
che una politica culturale a favore dell’editoria elettronica dovrebbe
rispettare i principi della separazione del regime regolamentare applicabile al
fornitore e all’infrastruttura da quello previsto per il contenuto fornito,
della neutralità tra i diversi mezzi di fornitura dello stesso contenuto, della
proporzionalità e del perseguimento di obiettivi di interesse generale;
7. chiede
alla Commissione di proporre un quadro legislativo sull’editoria elettronica;
8. esorta
la Commissione a sostenere gli sviluppi tecnologici per il miglioramento della
tutela dell’autenticità e dei diritti dei titolari, ecc., al fine di
ottimizzare le pubblicazioni elettroniche e le opportunità che offrono;
9. invita
la Commissione a garantire che tale quadro rispetti la libertà di ciascuno
Stato membro di scegliere o meno, nella sua politica a favore del libro e della
lettura, un sistema nazionale di prezzi dei libri, su base legislativa o
contrattuale;
10. chiede
alla Commissione di garantire che tale quadro sia sufficientemente flessibile
per quanto attiene ai metodi consentiti di remunerazione degli autori, affinché
possa essere pubblicata la maggior varietà possibile di libri e possano essere
incoraggiati, ed adeguatamente finanziati, gli autori emergenti;
11. chiede
alla Commissione di garantire, una volta che l'editoria elettronica si sarà
affermata nell'Unione, la messa a disposizione di fondi per promuovere la
pubblicazione di libri in formato elettronico, oltre che per sostenere le forme
di editoria tradizionali, e di tutelare una struttura di mercato competitiva
onde far sì che i costi addizionali delle nuove tecnologie non siano troppo
onerosi per i piccoli editori;
12. chiede
agli Stati membri di studiare l'applicazione di un regime IVA specifico per le
pubblicazioni scaricate da Internet;
13. chiede
agli Stati membri di garantire che qualunque esenzione o riduzione di IVA
concessa a istituti d’istruzione e culturali per l’acquisto di pubblicazioni
non elettroniche sia estesa all’acquisto, da parte delle medesime, di
pubblicazioni elettroniche;
14. chiede
alla Commissione di includere nei suoi programmi successivi all’"Info
2000" e a "Multilinguismo nella società dell’informazione"
nonché nel suo programma "e-content", misure volte a
promuovere il contenuto europeo creativo nell’editoria
elettronica in tutte le lingue;
15. invita
la Commissione a dichiarare il 2003 "Anno europeo del libro, della lettura
e della scrittura" al fine di potenziare la lotta contro l'analfabetismo e
l'analfabetismo funzionale e di aumentare la consapevolezza pubblica
dell'importanza dei libri e dell'editoria elettronica in un'economia basata
sulla conoscenza;
16. chiede
alla Commissione di assicurare che i programmi di formazione professionale
dell’UE e le disposizioni relative ad azioni di formazione sostenute
dall'Unione rispondano all’esigenza di offrire agli addetti del comparto
editoriale l'opportunità di adattare le proprie qualifiche professionali alle
nuove tecnologie, garantendo al tempo stesso che i mestieri e le capacità
professionali tradizionali legati all'editoria non siano dimenticati;
17. invita
la Commissione e gli Stati membri, nel quadro delle politiche a favore
dell'istruzione, ad agevolare l'accesso dei giovani – che rappresentano il
futuro dell'Unione europea – alla lettura, e ad incoraggiarli a leggere;
18. incarica
la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al
Consiglio e agli Stati membri.
MOTIVAZIONE
1. Con la
presente relazione si chiede alla Commissione e agli Stati membri di sviluppare
una politica culturale a favore dell’editoria elettronica che miri a perseguire
i seguenti obiettivi:
- sviluppo
delle industrie europee dei mezzi di comunicazione elettronica e conseguente
diffusione su vasta scala dei mezzi elettronici in Europa,
- accesso
a basso costo a questi media per tutti i cittadini europei e misure didattiche
per permettere loro di ricorrere a tale accesso,
-
diversità linguistica e culturale,
-
estensione all’editoria elettronica delle politiche orientate alla promozione
della parola scritta come principale veicolo per esprimere le identità
culturali di nazioni e regioni,
-
agevolazione per una facile trasformazione dell’editoria tradizionale in
editoria elettronica, là dove viene praticata, per chi è interessato.
POLITICHE CULTURALI A FAVORE DEI LIBRI STAMPATI
2. Il libro
stampato è un esempio di uso di tecnologia per trasmettere idee, informazioni e
conoscenze a lunga distanza. I mezzi audiovisivi hanno integrato, ma non
sostituito, il libro. L’editoria rimane un’industria importante. Per esempio,
il numero dei titoli pubblicati in Gran Bretagna è più che raddoppiato negli
ultimi venti anni superando per la prima volta nel 1997 le 100.000 unità. Le vendite
di libri nel 1999 hanno raggiunto i 4,08 miliardi di sterline (6,65 miliardi di
Euro), cioè le vendite di libri in un solo Stato membro sono state pari al 7%
del bilancio dell’UE. Escludendo la Federazione Russa, circa 800.000 nuovi
titoli in circa cinquanta lingue vengono pubblicati annualmente in Europa. Ma i
libri non sono articoli qualsiasi. La parola scritta è stata il veicolo
principale per esprimere le identità culturali di nazioni e regioni; una stampa
libera e pluralistica è sia presupposto che manifestazione della libertà di
parola; l’accesso alla parola scritta è requisito indispensabile di una
cittadinanza democratica.
3. Ciò
spiega perché quasi tutti gli stati europei hanno attuato da lungo tempo e di
solito con successo politiche a favore della produzione e diffusione della
parola scritta. Tali politiche sono solitamente ricorse ad uno o più dei
seguenti mezzi: misure legali (specialmente la protezione della proprietà
intellettuale); misure fiscali (per esempio aliquote IVA ridotte); regolazione
della domanda (attraverso prezzi fissi dei libri, un sistema di diritti di
prestito nelle biblioteche, acquisizioni su vasta scala da parte di biblioteche
pubbliche, etc); sostegno alla qualità (cioè forme di sostegno alla
traduzione); sussidi per case editrici e librerie (per esempio spese postali
ridotte per le stampe). Sono emersi tre modelli:
- modello
britannico, che non impone l’IVA sui libri e risarcisce gli editori e gli
autori per il fatto che le loro opere possono essere prese a prestito
gratuitamente nelle biblioteche pubbliche;
- modello
scandinavo, che sovvenziona la produzione, la distribuzione e la vendita di
libri, ma generalmente non riduce l’aliquota IVA applicata ai libri;
- modello
continentale, che riduce il tasso dell’IVA applicato, sovvenziona progetti
editoriali particolari e sostiene solitamente un regime di prezzi fissi dei
libri.
Quale che
sia la combinazione di strumenti scelti, l’obiettivo è quello di assicurare,
nell’interesse del pluralismo culturale e della qualità, che sia pubblicata la
più ampia gamma di libri nella più ampia varietà di lingue. Possono e
dovrebbero tali politiche essere estese ad una delle aree al momento in maggior
crescita nel panorama dell’editoria, ossia all’editoria elettronica?
4. Quattro
principi dovrebbero ispirare qualunque politica culturale a favore
dell’editoria elettronica:
- il
regime regolamentare applicato al fornitore e all’infrastruttura dovrebbe
essere tenuto distinto da quello applicato al contenuto fornito;
- non
dovrebbe esistere discriminazione tra i modi di fornitura dello stesso
contenuto (il "principio di neutralità", ossia nei paesi dove esistono
prezzi fissi dei libri, una pubblicazione elettronica non dovrebbe essere
disponibile ad un prezzo più basso di quello della copia tradizionale stampata;
laddove vengono applicate ai libri aliquote IVA ridotte, le pubblicazioni
elettroniche non dovrebbero essere soggette ad un’aliquota più alta);
- dovrebbe
essere rispettata la proporzionalità, ossia il livello di intervento
regolamentare non dovrebbe superare quello necessario per raggiungere gli
obiettivi della politica;
- lo scopo
dovrebbe essere di realizzare obiettivi di interesse generale (per esempio la
promozione della diversità linguistica e culturale).
EDITORIA ELETTRONICA
5. Il
termine "editoria elettronica" copre numerose aree: librerie on-line,
libri elettronici, stampa su richiesta e editoria in Internet. Sebbene esse
offrano prodotti diversi, tutte e quattro le aree gravitano intorno ad
Internet. La tentazione è di distinguere tra l’uso di Internet come uno
strumento di produzione, di distribuzione e di marketing. Nella pratica,
tuttavia, l’editoria elettronica si sovrappone nella pratica al commercio
elettronico. L’editoria elettronica non è un puro mezzo con cui il produttore
può lavorare direttamente con l’utente finale. I rivenditori di libri
elettronici sono stati coinvolti nelle commercializzazioni di pubblicazioni
elettroniche oltre a vendere libri tradizionali via Internet.
6. Librerie
Internet: in gran parte dei paesi europei esiste ora almeno una società che
offre una gamma di libri molto più ampia di quanto possa essere conservato nella
più grande libreria tradizionale. Il cliente sceglie i libri che desidera
acquistare da una pagina web in Internet, paga con una carta di credito e li
riceve per posta a casa. Inoltre, il potenziale lettore potrebbe beneficiare di
riduzioni di prezzo, dal momento che il rivenditore in rete è in grado di
evitare i costi della distribuzione che i grossisti tradizionali invece devono
pagare (fino al 40% del prezzo di copertina dei libri). Comunque, questo
potrebbe non essere il caso se i rivenditori in rete rispettano i prezzi fissi
dei libri e il vantaggio può essere annullato dai costi di spedizione. Alcune
librerie on-line sono coinvolte anche nella vendita delle versioni elettroniche
di libri. Clubs del libro stanno sempre più popolando Internet. Mentre i
venditori di libri in rete, come Amazon o Barnes and Noble possono offrire ai loro
clienti una enorme scelta di libri su un argomento specifico, i club del libro
definiscono gruppi con interessi particolari: essi creano piccole comunità di
clienti la cui lettura è preselezionata da esperti e i cui membri possono
incontrare gli autori in conversazioni virtuali.
7. Quale
sarà il futuro dei libri in rete? Alcuni rivenditori di libri via Internet –
per esempio Amazon.com – sono divenuti nomi familiari, ma l’acquisto di libri
via Internet rimane una tendenza minoritaria. Nel Regno Unito, per esempio,
solo il 2% dei libri è stato venduto in rete nel 1998. A più lungo termine,
comunque, sembra che la combinazione di convenienza e ampia gamma farà aumentare
la fetta di mercato dei rivenditori in Internet. La concorrenza nella vendita
di libri via Internet (specialmente tra i pionieri del settore e le giovani
imprese) è tale che molti tentano la strategia del "diventa grande in
fretta": rinunciando al profitto per molti anni, tentano di assicurarsi la
sopravvivenza a lungo termine investendo in modo aggressivo nelle categorie di
nuovi prodotti e nei nuovi settori d’attività, spendendo denaro per farsi
conoscere e coltivando nuovi clienti.
8. Libri
elettronici: mentre i rivenditori on-line sono nuovi del settore, società
come Amazon hanno finora venduto libri prodotti tradizionalmente. I libri
elettronici, invece, costituiscono un prodotto nuovo, disponibili in due
versioni principali: in formato per il PC ordinario e per lettori di libri
elettronici. I lettori di libri elettronici dispongono di uno schermo della
misura di un portatile e di un cavo per ricevere i libri scaricati da Internet
attraverso un PC. Come un libro tradizionale, il lettore può girare pagina, scrivere
commenti sullo schermo interattivo con una penna ottica (touchscreen),
sottolineare il testo, mettere un segnalibro, e così via. I libri elettronici
permettono comunque al lettore di trasportare l’equivalente di una libreria
piena di libri tradizionali – fino a 40.000 pagine di testo e illustrazioni. Il
"rocket e-book", per esempio, prodotto da NovoMedia e presente sul
mercato degli Stati Uniti dal novembre 1998, è ora disponibile a circa 270
dollari. Le edizioni rocket di libri, ossia versioni digitali esclusivamente
per lettura su Rocket e-Book sono disponibili nelle librerie on-line a prezzi
non più bassi di quelli dei libri tradizionali (sebbene essi siano molto più
convenienti da produrre). Una sfida chiave per gli editori del libro
elettronico e i rivenditori in rete è stata quella di proporre un numero
determinante di libri digitali e testi disponibili per gli e-books. Per il
primo lancio europeo del Rocket e-Book in Germania nell’estate 2000, per
esempio, erano disponibili 500 titoli (contro i 3.760 titoli negli Stati
Uniti). Mentre le vendite di libri digitali rappresentano per il momento solo
una piccola parte delle vendite totali di libri, accordi come quello tra la
Microsoft e l’Amazon (annunciato il 28 agosto 2000) potranno presto rendere disponibili
100.000 titoli digitali. La Microsoft fornirà alla Amazon una versione
personalizzata del suo software Reader la cui ultima versione è stata
annunciata appena il 17 agosto 2000 e che permette ai consumatori di scaricare
e vedere un testo sugli schermi dei personal computer o su dispositivi
portatili. Gli Stati Uniti sono all’avanguardia in questo settore. Molti titoli
stanno uscendo nel formato personal computer molto prima di fare il loro
ingresso nel mercato del Regno Unito nella forma tradizionale. Editori (e
autori) si trovano a dover scegliere tra convertirsi integralmente all’editoria
elettronica e offrire di libri elettronici accanto a quelli stampati. Per gli
editori sorge inoltre il problema della digitalizzazione dei vecchi cataloghi.
Mentre la vendita di libri elettronici è ancora rivolta a "professionisti
mobili" e "clienti iniziali", il "libro elettronico per
tutti" è in fase di produzione.
9. Stampa
su richiesta: questa forma ibrida di editoria su Internet implica
l’immissione in memoria di testi in forma virtuale fino alla loro stampa con
speciali stampanti digitali. La stampa su richiesta può soddisfare tre diversi
obiettivi e variare di conseguenza nelle sue potenzialità economiche:
- come stampa "just-in-time", tirature
limitate o persino copie individuali di libri sono prodotte con breve
preavviso;
- come
stampa decentralizzata su richiesta, i libri vengono trasmessi elettronicamente
e stampati il più vicino possibile al punto di consegna;
- come
stampa personalizzata su richiesta, consente di confezionare su misura i libri
secondo i bisogni del singolo lettore.
10. La
stampa personalizzata su richiesta è ancora in uno stadio iniziale e la sfida è
costituita dalla combinazione di contenuti provenienti da diversi titolari di
diritto in un solo libro. La stampa decentralizzata su richiesta ha delle
potenzialità in mercati come gli Stati Uniti dove la densità di librerie è
relativamente bassa e la consegna di libri specifici necessita di un minimo di
molti giorni. In paesi con una rete di distribuzione come la Germania, per
esempio, dove qualunque titolo può essere disponibile in qualunque libreria
entro 24 ore, le macchine per la stampa su richiesta non sono economicamente
vantaggiose per l’immediato futuro. La stampa su richiesta just-in-time è al
momento l’unica forma significativa di stampa su richiesta in Europa. Essa
consente la produzione di titoli di cui si prevede una vendita al di sotto
delle 1.000 copie l’anno – gli editori possono persino "saggiare il
mercato" – e consente la ristampa di titoli dei quali è stata prodotta la
prima edizione con stampa offset tradizionale. La stampa su richiesta
just-in-time non è comunque praticata solo dagli editori, ma anche da autori in
cooperazione con i rivenditori on-line all’ingrosso di libri. In questo modo
gli autori fanno a meno degli editori (per quanto riguarda per esempio
l’editing, la progettazione e la commercializzazione) aggirando l’ostacolo
dell’accettazione del lavoro da parte dell’editore. La redditività di qualunque
forma di stampa su richiesta varia da caso a caso e dipende da molti fattori
come i costi e la mole di lavoro. Inoltre, la tecnologia incontra ancora delle
sfide specialmente per quanto riguarda la stampa a colori e la rilegatura del
libro. Quindi, la stampa offset con tirature limitate continuerà. Comunque, dal
momento che è in fase di forte sviluppo, la stampa su richiesta influenzerà la
struttura delle case editrici. Per esempio non rimarrà la ripartizione in
editing e produzione. L’attività editoriale diventerà sempre più un sistema di
lavoro integrato per il quale sarà richiesto l’adattamento delle capacità
professionali degli addetti.
11.
Editoria su Internet: questa è la forma più ovvia di editoria
elettronica. Un buon esempio di come essa possa evolversi è fornito dal lancio
dell’Encyclopaedia Britannica su Internet. Messa in Internet nel 1994 come
"Britannica Online", con un piccolo canone mensile, gli
abbonati avevano accesso a ciò che fino ad allora era accessibile
soltanto sotto forma di trenta grandi (e costosi) volumi. Nel 1999 la
"Britannica Online" è divenuta disponibile gratuitamente: i suoi
editori guadagnano ora con i proventi della pubblicità. E’ indicativo che gli
editori dell’Encyclopaedia Britannica abbiano risposto ad un’iniziativa
precedente della Microsoft, che aveva incluso gratuitamente l’enciclopedia
Encarta nei pacchetti promozionali per chi acquistava i suoi programmi. La
concorrenza tra grandi fornitori di contenuti che offrono prodotti simili pare
condurre verso la riduzione o l’eliminazione di spese di abbonamento. Il
successo dell’editoria in Internet dipenderà dal tipo di pubblicazione: leggere
un articolo dell’enciclopedia sullo schermo o scaricare un documento accademico
e stamparlo su carta potranno costituire sicuramente una pratica in aumento, ma
che questo possa tenere vivo nei lettore l’interesse per la lettura di
narrativa è alquanto dubbio. L’esperimento di Stephen King di pubblicare a
puntate il suo romanzo "La pianta" nella sua pagina web con un
"honesty system" di pagamento non è un’opzione altrettanto valida per
autori meno noti.
PUBBLICAZIONE ELETTRONICA DI RIVISTE STM
12. La
vendita diretta in Internet è la più usata tra gli editori di riviste
scientifiche, tecniche e mediche (editori STM). I principali acquirenti di tali
pubblicazioni sono le università e gli istituti di ricerca.
13. Le
riviste sono i principali veicoli con cui gli accademici fanno conoscere i loro
lavori ai colleghi così come alle fondazioni dispensatrici di borse di studio:
esse sono dunque indispensabili alle università e agli istituti di ricerca.
Eppure gli aumenti nel prezzo delle riviste accademiche, ben superiori rispetto
al tasso di inflazione, hanno avuto un effetto profondamente negativo sulle
politiche di acquisto delle biblioteche universitarie, in un periodo in cui,
generalmente, gli stanziamenti dello stato per l’istruzione universitaria sono
stati tagliati.
14. Le
biblioteche universitarie speravano che gli editori di riviste le avrebbero
fatte beneficiare dei risparmi provenienti dalle pubblicazioni in formato
elettronico riducendo loro i prezzi delle sottoscrizioni. Ciò avrebbe permesso
alle biblioteche di tutte le università di abbonarsi a più riviste migliorando
così l’accesso alle riviste accademiche. Comunque la disponibilità di versioni
elettroniche di riviste accanto a quelle stampate non ha generalmente
comportato alcun risparmio per le biblioteche. In parte ciò può forse essere
imputato al fatto che di solito gli editori di riviste STM in formato
elettronico hanno adottato una delle tre politiche dei prezzi seguenti:
- alcuni
hanno combinato l’abbonamento alla versione stampata e a quella elettronica,
offrendo quest’ultima come supplemento gratuito;
- alcuni
hanno combinato le due esigendo il 10-20% in più rispetto alla sola versione
stampata;
- alcuni
hanno reso accessibile la versione elettronica disgiuntamente, di solito allo
stesso prezzo o a prezzo lievemente inferiore rispetto a quello della rivista
stampata.
15.
Inoltre, a differenza di quanto avviene con le riviste stampate, l’accesso ai
numeri precedenti di riviste e ai loro indici dipende dal rinnovo della
sottoscrizione. Ciò è una conseguenza degli accordi in sede di cessione della
licenza, che disciplinano l’accesso alle riviste elettroniche:
- il
proprietario dei diritti d’autore e licenziante può più comunemente vendere per
intero l’opera coperta da diritti di autore al licenziatario;
- il
licenziatario, cioè la biblioteca, paga un canone di sottoscrizione per
l’accesso illimitato dei singoli utenti per un certo periodo oppure
- il
licenziatario paga ogni volta che consulta l’opera coperta dal diritto
d’autore.
16.
Inoltre, se le biblioteche universitarie vogliono offrire ai loro utenti
l’accesso alle riviste elettroniche, esse devono investire negli hardware TI e
nei sistemi operativi necessari, che richiedono un continuo aggiornamento dal
momento che gli editori sviluppano la tecnologia delle riviste elettroniche.
Insorgono dunque costi enormi che devono essere valutati a fronte dei risparmi
sull’accumulazione fisica di riviste stampate.
UNA POLITICA CULTURALE PER LE PUBBLICAZIONI ELETTRONICHE
17. Premesse
per una politica culturale a favore dell’editoria elettronica: lo sviluppo
dell’editoria elettronica ha comportato una grande minaccia per le politiche
editoriali perseguite finora dagli Stati membri. In primo luogo perché, mentre
la convergenza creerà grandi banche dati di contenuto, sembra improbabile che
questo avverrà nella gamma di lingue finora utilizzate. Se le nuove tecnologie
hanno certamente le potenzialità per favorire l’attività editoriale in molte
lingue, le concentrazioni di controllo dell’industria editoriale globale
costituiscono una forza nella direzione opposta. In secondo luogo perché sembra
molto probabile che la pressione per la piena liberalizzazione del commercio di
prodotti e servizi culturali crescerà come conseguenza dell’importanza
economica del commercio elettronico. L’Europa non dovrebbe semplicemente
nascondere i suoi problemi economici biasimando il dominio culturale degli
Stati Uniti (conseguenza del suo predominio economico), ma dovrebbe difendere
le sue identità culturali rispetto agli Stati Uniti, superando la
frammentazione del mercato europeo e mobilitando il potenziale necessario per
la creazione di prodotti competitivi sul mercato globale.
18. Disposizioni
sui diritti d’autore: nel contesto della politica culturale va cercato un
equilibrio tra la tutela dei diritti d’autore e quelli degli utenti. Dopo molti
anni di lavoro, l’UE ha presentato un nuovo progetto di legge sui diritti di
autore che potrebbe raggiungere questo obiettivo e essere vincolante in Europa.
Il progetto di direttiva sul "Diritto d’autore e diritti connessi nella
società dell’informazione" attribuisce agli autori e produttori il diritto
esclusivo di autorizzare la diffusione della loro opera sulle reti di comunicazione
e prevede la loro remunerazione nel caso in cui vengano fatte copie della loro
opera per uso personale. D’altro canto, tuttavia, la proposta di direttiva prevede
un’applicazione limitata dei diritti esclusivi degli autori e dei produttori
nel caso di istituzioni non commerciali che forniscono l’accesso pubblico: agli
Stati membri è demandato di decidere se e come stabilire deroghe in materia di
tali diritti per le istituzioni d’istruzione e culturali.
19. La proposta
di direttiva evidenzia la necessità di legiferare in seguito ad una innovazione
tecnologica. La discussione si è incentrata sulla questione della
digitalizzazione – la codifica di testi, illustrazione e altro materiale in
forma digitale per il trasferimento on-line e la necessità di una qualche forma
di controllo da parte del titolare originario di diritti sulla propria opera
dopo che il passaggio in rete la rende praticamente di dominio pubblico. La
controversia intorno alla questione si focalizza sulla condizione di controllo
assoluto che la nuova normativa attribuirebbe al titolare dei diritti d’autore,
e sul concetto di "equo indennizzo", secondo cui i titolari di
diritti d’autore devono essere risarciti ogni volta che le loro opere vengono
copiate, anche nel caso in cui ciò avviene in istituzioni accademiche e
biblioteche.
20. Deposito
legale e diritti d’autore: l’istituzione di raccolte nazionali di opere
stampate risale al diciannovesimo secolo: in alcuni paesi, l’obbligo di
depositare copie di una pubblicazione in una biblioteca nazionale è stata una
condizione del diritto d’autore (da qui la denominazione "biblioteca delle
copie d’obbligo"). Mentre alcuni paesi hanno cercato di estendere questo
principio alle pubblicazioni digitali, gli editori elettronici si oppongono al
deposito delle loro pubblicazioni nelle biblioteche nazionali poiché temono che
il libero acceso comprometterebbe la raccolta dei proventi derivanti dai
diritti d’autore. Nell'intento di tutelare la completezza delle raccolte nazionali
di fronte a tali difficoltà le biblioteche nazionali e gli editori europei
hanno elaborato di concerto linee direttrici in merito al deposito volontario
di pubblicazioni elettroniche che possono essere adattate a livello locale. Pur
non offrendo la soluzione finale per il deposito di tutti i tipi di
pubblicazione elettronica (le pubblicazioni dinamiche on-line, per esempio,
pongono ancora problemi) tali linee direttrici si incentrano sull'accesso ai
documenti elettronici depositati da parte di un solo utente alla volta nei
locali della biblioteca nazionale. Pertanto l'accesso non è universale ma la
questione della compensazione degli aventi diritto non si pone nemmeno in
rapporto al deposito nelle biblioteche nazionali, e queste ultime non sono
indotte ad assumere il ruolo di centri unici di compensazione del diritto
d'autore.
21. Tassazione
indiretta: la tassazione delle pubblicazioni elettroniche fornite, a carico
dei clienti finali, contrariamente a quanto accade per le transazioni tra
commercianti iscritti nel registro IVA, è alquanto difficoltosa. Per esempio,
mentre gli attuali regimi IVA tassano i servizi in base al luogo in cui il
fornitore ha stabilito la sua attività (regola del "luogo di
fornitura"), i servizi forniti via Internet sono tassabili sul luogo di
fruizione. La Commissione nella sua comunicazione su "Commercio
elettronico ed imposizione indiretta" (COM(98)374 def., adottata dal
Consiglio il 6 luglio 1998), ha proposto che i prodotti messi a disposizione
del destinatario in forma digitale su rete elettronica vadano trattati, ai fini
IVA, come prestazione di servizi: i libri stampati saranno perciò soggetti ad
aliquota IVA ridotta o zero mentre la stessa pubblicazione in formato
elettronico è soggetta all’aliquota IVA standard prevista per i servizi (cioè
un libro acquistato in un negozio del Regno Unito sarà soggetto all’aliquota
IVA zero, mentre un libro scaricato da Internet nel Regno Unito sarà gravato
dell’aliquota IVA del 17.5%).
22. Più
recentemente, la Commissione europea (Proposta di direttiva del Consiglio volta
a modificare la direttiva 77/388/EEC, COM(2000)349 def.) sta puntando
all’armonizzazione delle condizioni tra fornitori UE e fornitori stranieri di
servizi elettronici. Attualmente le imprese straniere non pagano l’IVA sulle
vendite effettuate via Internet in Europa, mentre quelle con sede in Europa,
che vendono al di fuori dell’UE, pagano in alcuni casi l’IVA due volte. Se le
proposte della Commissione diventassero legge, i fornitori stranieri si
dovranno registrare nell’UE ai fini dell’adempimento degli obblighi in materia
di IVA nell’UE (in un unico paese di stabilimento) se le loro vendite annuali
superano una certa soglia, e i fornitori dell’UE che esportano prestazioni
dall’UE sarebbero esenti da IVA nell’UE. Queste proposte comportano comunque
molti problemi. Al riguardo sarebbe difficile ottenere il consenso da parte
delle imprese straniere. Inoltre le aliquote IVA variano all’interno dell’UE e
gli operatori stranieri si farebbero probabilmente registrare nel paese dell’UE
dove è prevista l’aliquota IVA più bassa per i servizi. Per fare un esempio,
un’editore statunitense che fornisce una pubblicazione on-line ad un cliente in
Svezia può di chiedere l’aliquota IVA del 15% vigente in Lussemburgo, mentre un
editore britannico per lo stesso servizio dovrebbe applicare l’aliquota IVA
della Svezia, pari al 25%. E’ prevedibile l’opposizione degli Stati membri dove
vigono aliquote IVA più alte. Anche le pubblicazioni a carattere didattico,
come quelle per l’apprendimento a distanza, non sono esenti dalle norme
proposte dalla Commissione in materia di tassazione dei servizi forniti
on-line.
23. Meccanismo
di sostegno al prezzo dei libri: I prezzi fissi dei libri costituiscono una
sovvenzione incrociata a favore dei libri più accessibili economicamente a
favore di quelli che lo sono meno. Ne risulta che una grande varietà di libri è
disponibile e anche gli interessi minoritari sono salvaguardati. I prezzi fissi
dei libri sono perciò un meccanismo per la salvaguardia del pluralismo nella
produzione libraria ed espletano un compito di "interesse pubblico".
Possono assumere varie forme. In alcuni casi essi sono il risultato di accordi
commerciali tra editori e rivenditori, come avviene in Germania, Danimarca,
Italia e Paesi Bassi. Ciò significa che ci sono anche libri sul mercato che non
rientrano in tali accordi. In altri casi i prezzi fissi dei libri sono fissati
da una legge come avviene in Francia (ma anche in Austria, Grecia, Portogallo e
fino a poco tempo fa in Spagna). In questi paesi le regole per scontare i
prezzi dei libri, per esempio, sono vincolanti su tutto il territorio. I
rivenditori on-line sono in grado di indebolire gli accordi sui prezzi fissi
dei libri ed in alcuni casi ciò è accaduto: il rivenditore belga on-line di
libri Proxis ha venduto libri scontati in Francia indebolendo il prezzo fisso
del libro francese, così come ha fatto in Germania il rivenditore austriaco
Libro.
24. Conseguenze
sociali del cambiamento nell’industria editoriale: nei due ultimi decenni
l’industria editoriale e quella tipografica hanno subito trasformazioni a
seguito dell’impiego di nuove tecnologie e dei cambiamenti nei modelli di
proprietà. Queste innovazioni in molti casi hanno reso superflue le qualifiche
dei lavoratori del settore; assieme a tale fattore, la concentrazione di
proprietà dei mezzi di comunicazione ha generalmente prodotto uno stile
grintoso nelle relazioni industriali, che ha dato luogo a licenziamenti su
vasta scala. Dove del caso, le politiche dell’UE a favore di tirocinii
professionali e altre politiche e programmi sociali dovrebbero aiutare i
lavoratori dell’industria editoriale ad aggiornare le proprie capacità
professionali in modo da poter affrontare meglio le sfide poste dai continui
mutamenti tecnologici.
CONCLUSIONE
25.
L’articolo 151 paragrafo 1 del Trattato che istituisce la Comunità europea
prevede specificamente il rispetto delle diversità nazionali e regionali delle
culture degli Stati membri. Come principio generale la Comunità dovrebbe
adottare azioni qualora sia necessario e tali azioni devono essere
proporzionate agli obiettivi che devono raggiungere. L’articolo 151, paragrafo
4, recita: "La Comunità tiene conto degli aspetti culturali nell’azione
che svolge a norma di altre disposizioni del presente trattato, in particolare
ai fini di rispettare e promuovere la diversità delle sue culture."
26. Nel
rispetto di questi vincoli, con la presente relazione si chiede alla
Commissione di esplorare, in collaborazione degli Stati membri, la possibilità
di estendere all’editoria elettronica le politiche culturali finora adottate al
fine di promuovere la pubblicazione e la distribuzione dei libri