Introduzione

 

 

E’ una bella seccatura, che ai nostri tempi non si possa più imparare niente che duri per tutta la vita. I nostri vecchi si tenevano fermi alle nozioni che avevano ricevuto in gioventù; ma noi ora dobbiamo ricominciare da capo a imparare, ogni cinque anni, se non si vuol restare completamente fuori moda”. Queste parole di Wolfang Goethe[1], rivelano quali fossero le conseguenze della diffusione dell’informazione avviata millenni prima con la scrittura e proseguita nel XVI secolo con l’invenzione della stampa. I nuovi strumenti di conoscenza offerti dalla tecnica consentivano una rapida la diffusione delle idee. Processi di evoluzione culturale, che in precedenza avrebbero richiesto periodi interminabili per il loro pieno svolgimento, iniziavano ad aprirsi e chiudersi in spazi temporali più ristretti. Ma se la diffusione della scrittura e della stampa ed il loro progressivo e pervasivo intreccio con ogni attività sociale quotidiana si misura in secoli, la diffusione dell’informatica e la sua progressiva incidenza nella vita sociale quotidiana si misureranno in pochi decenni[2]. Le odierne tecnologie di comunicazione hanno finito per qualificare la stessa comunità sociale che se ne serve ed hanno fatto dell’informazione il bene più prezioso in ambito sia culturale che economico. Non c’è giorno senza che una iniziativa basata su Internet non venga rilanciata come l’idea dell’anno ed in cui le trombe dei mercati finanziari non diano fiato a prossime quotazioni di imprese, che si apprestano a sviluppi impensabili solo pochi mesi fa. Una cosa in tutte le certezze e le ambiguità del momento diventa sempre più chiara: non ci sarà un affiancamento della nuova realtà economico - sociale alla vecchia. La cultura e l’economia digitale scandirà il tempo delle trasformazioni e la cultura e l’economia tradizionale spariranno. Siamo solo all’inizio, il vero cambiamento probabilmente deve ancora venire.

Arpanet, l’antenata di Internet, ha consentito al Pentagono di comunicare con l’immenso sistema di difesa e non è mai stata davvero penetrata nei 40 anni della sua esistenza. Sì, ha subito attacchi, qualche maglia si è strappata, ma non c’è hacker né super spia che abbia messo in crisi la grande rete militare. Il world wide web nato nel 1991 al Cern di Ginevra, è un’altra cosa. Non un insieme di canali chiusi in se stessi, ma un oceano in cui tutti possono navigare. L’informazione digitale apre una strada del tutto nuova, verso il villaggio globale, la cui principale caratteristica sarà una mente collettiva cui tutti potranno accedere[3].

Della rivoluzione epocale in atto i giuristi non sempre intuiscono la portata.

Molte volte ci è capitato di ammirare l’opera pittorica “l’avvocato dei contadini” di Naar Bruegel il Giovane. Balza immediatamente agli occhi, che nella gran confusione che solennemente lo circonda non c’è traccia di libri. Come evidenziato da un insigne autore[4], tutta la cultura giuridica di quell’avvocato fiammingo del XVI sec. è nelle centinaia di brocardi che affollano la sua mente. Tali summae di conoscenza giuridica hanno però oggi completato il loro primo ed ultimo millennio. Già messi a dura prova dall’avvento della stampa, essi sono ora destinati all’estinzione, e “non perché siano sbagliati o superati o ridicoli, bensì perché di essi ci sarà sempre meno bisogno”. La memoria umana troverà un valido ausilio nella memoria artificiale, la quale, lungi dal sostituirsi ad essa, costituirà sempre più un suo indefettibile complemento. L’avvocato, il giudice, il legislatore, utilizzando il computer, hanno a loro disposizione un quid pluris, che non si sostituisce agli altri strumenti di conoscenza, ma vi si aggiunge, dando vita ad un sistema informativo più ricco, in cui l’insieme degli elementi che lo compongono interagiscono ed accrescono reciprocamente le proprie virtualità. Il futuro delle informazioni giuridiche è on line[5].

Il documento informatico è destinato a divenire non solo nel campo del diritto, ma in tutti i settori dello scibile umano, la forma primaria di comunicazione.

Il legislatore, mostrando una profonda sensibilità al cambiamento, ha approvato una serie di norme che costituiscono una prima disciplina del fenomeno. Molti interventi modificativi saranno necessari, perché i tempi dell’evoluzione culturale e giuridica saranno sempre più dettati dal progressivo ed inarrestabile miglioramento delle tecnologie. 

 

Note

 

[1] W. GOETHE, Le affinità elettive, Torino, 1963, 40.

[2] E. PATTARO, Diritto, scrittura, informatica, in Codice di diritto dell’informatica, Padova, 2000, 30.

[3] F. BRUGALETTA, Internet per giuristi, Napoli, 2000.

[4] F. GALGANO, Il rovescio del diritto, Milano, 1991, 93.

[5] F. BRUGALETTA e F. M. LANDOLFI, Il diritto nel cyberspazio, Napoli, 1999.